Proteggere i neonati dal Virus Respiratorio Sinciziale (VRS) avrebbe il duplice effetto di tutelarli da un'infezione dai risvolti potenzialmente seri e di ridurre il rischio che i piccoli si ammalino di asma. Un importante studio condotto in Danimarca ha infatti scoperto che i bambini contagiati dal VRS nella prima infanzia hanno maggiori probabilità di sviluppare asma più avanti, specialmente se in famiglia ci sono stati o ci sono altri casi di asma o di allergie. I risultati della ricerca sono stati pubblicati su Science Immunology.. Virus Respiratorio Sinciziale: che cosa causa e come ci si protegge. Il Virus Respiratorio Sinciziale (VRS) è un virus che infetta l'apparato respiratorio e che nella maggior parte dei casi dà sintomi "classici" come tosse e raffreddore, ma che in alcune circostanze può provocare situazioni più complesse, come la bronchiolite, la chiusura parziale dei piccoli bronchi. Questo tipo di complicanza può causare insufficienza respiratoria e colpisce più di frequente neonati e bambini di età inferiore ai due anni.. Fortunatamente, dal virus sinciziale, responsabile del 15-20 per cento della totalità dei ricoveri nei bambini sotto i 2 anni, ci si può proteggere. Dal 2023 è disponibile un vaccino - Abrysvo, approvato da EMA e AIFA - per proteggere le persone con più di 60 anni e le donne in gravidanza. La vaccinazione materna, da compiere tra la 24esima e la 36esima settimana di gravidanza, protegge i neonati fino ai 6 mesi di età.. Inoltre, nella stagione invernale 2024-2025, è stata introdotta la protezione con un anticorpo monoclonale a lunga durata d'azione, il Nirsevimab, che si lega al virus sinciziale e impedisce la sua replicazione. Questa protezione è disponibile per tutti i neonati e si somministra una sola volta all'inizio della stagione fredda, quella a maggiore rischio. Non trattandosi di un vaccino, l'anticorpo monoclonale non previene l'infezione, ma limita gli esiti più gravi. Per questo gli esperti di salute pediatrica lo considerano un contributo rivoluzionario.. L'infezione da VRS amplifica il rischio di asma. Analizzando i database sanitari di tutti i bambini danesi e attraverso indagini in laboratorio, un gruppo di scienziati del Vlaams Instituut voor Biotechnologie e dell'Università di Ghent (Belgio), con la collaborazione di scienziati danesi e nell'ambito di un progetto dell'European Research Council, ha scoperto che un'infezione precoce da virus sinciziale e una storia familiare di allergie o asma sono fattori che si amplificano a vicenda. . In particolare, i neonati che nei primi mesi di vita vanno incontro a una forma grave di infezione da VRS mostrano probabilità aumentate di una reazione eccessiva delle cellule immunitarie ad allergeni comuni (come gli acari della polvere). L'effetto è ancora più evidente e intensificato se i bambini hanno alle spalle una storia familiare di asma o allergie, perché gli anticorpi specifici per determinati allergeni possono essere trasmessi da genitori a figli e questa eredità può rendere più sensibili a fattori scatenanti l'asma.. Prevenire è possibile (e i benefici sarebbero enormi). Gli autori dello studio hanno anche scoperto che, quando i bambini sono protetti dal virus sinciziale, perché le madri sono state vaccinate in gravidanza o perché ricevono una protezione duratura prima della stagione invernale con anticorpi ad azione prolungata, questo effetto amplificante non si verifica e i piccoli risultano più protetti anche dall'asma. Ricordiamo che l'asma è una delle malattie croniche più comuni dell'infanzia: interessa il 5-15 per cento dei bambini in Europa (in Italia riguarda circa 260.000 bambini), ed è aggravato da fattori ambientali come l'inquinamento e il riscaldamento globale.. L'accessibilità della prevenzione al virus sinciziale potrebbe offrire l'opportunità senza precedenti di ridurre il rischio di una debilitante malattia respiratoria cronica e migliorare la salute respiratoria in età pediatrica a lungo termine: «Questa non è solo una scoperta di laboratorio» spiega Hamida Hammad, autrice senior dello studio. «È un messaggio che dovrebbe aiutare i genitori a scegliere con fiducia la prevenzione del VRS»..