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Ultraprocessati: i batteri si stanno adattando

venerdì 19 dicembre 2025

I batteri intestinali degli abitanti dei Paesi industrializzati si stanno abituando, loro malgrado, alla dieta a base di cibi ultraprocessati alla quale li obblighiamo. Varianti genetiche che rendono i microrganismi dell'intestino più capaci di digerire gli amidi di cereali, patatine, merendine & co. si stanno imponendo in certe popolazioni di batteri che colonizzano il nostro tratto digerente: lo dice uno studio pubblicato su Nature, secondo il quale l'alimentazione moderna starebbe esercitando un'importante pressione selettiva sul microbiota.. Genomi sempre più "omogenei". Un gruppo di biologi evolutivi dell'Università della California di Los Angeles ha usato un nuovo metodo statistico per individuare, nel DNA di una trentina di specie di batteri intestinali, le regioni nelle quali si sono più rapidamente diffuse le medesime varianti genetiche. In sostanza, gli scienziati sono andati a ricercare le regioni di maggiore "omogeneità", che saltano all'occhio su uno sfondo di grandi varietà e differenze che separa una specie dall'altra.. «Diverse specie di E. coli, per esempio, si sono separate le une dalle altre tanto quanto gli umani si sono separati dagli scimpanzé» nel corso dell'evoluzione, «eppure le chiamiamo con un nome unico. A dispetto di questa diversità, ci sono ancora frammenti condivisi di DNA presenti in molti ospiti, paragonabili a una trama nascosta che connette i nostri microbiomi» spiega Nandita Garud, tra gli autori.. Il nostro "vanto": batteri specializzati in maltodestrine. Le 30 specie di batteri intestinali analizzate sono le più diffuse tra 24 popolazioni umane da tutto il mondo, ma la pressione selettiva non sta agendo ovunque allo stesso modo: dalle analisi è parso infatti evidente che nei contesti industrializzati risultavano "favorite" diverse varianti genetiche rispetto ai Paesi non industrializzati. Nei Paesi industrializzati è saltata all'occhio in particolare la diffusione di una variante specializzata nella digestione di maltodestrine, carboidrati derivanti dall'amido di mais, riso, grano o patate attraverso il processo chimico dell'idrolisi, ampiamente usati nei cibi ultraprocessati.. Poiché questi amidi possono essere prodotti solo in ambito industriale e il loro consumo massiccio è cominciato solo da qualche decennio, si pensa che i nostri batteri siano fortemente incentivati a sviluppare un profilo genetico in grado di digerirli.. Scambi vantaggiosi. La diffusione di varianti selezionate per scomporre gli ultraprocessati sarebbe stata favorita dal meccanismo del trasferimento genico orizzontale, il movimento di materiale genetico da un ceppo all'altro, un meccanismo che permette per esempio ai batteri di sviluppare resistenza agli antibiotici molto velocemente. .

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