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Raffaele a tre anni è il più piccolo portatore dell’Assunta

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di Paola E. Polidoro – Ha solo tre anni il piccolo Raffaele De Camillo, e in occasione dell’Incoronazione dell’Assunta ha lasciato tutti senza parole. Con il suo mantello azzurro il piccolo ha affrontato tutta la processione, con un santino della Madonna in mano, un berretto di Paw Patrol e un sorriso serio e composto.

Nella storia dei portatori Raffaele batte tutti i record, anzi “ruba” il primato a suo padre Donato. Sì, perché con il piccolo ha percorso le strade della città al fianco del suo papà che dal 2010 ormai fa parte della squadra di portatori dell’Assunta.

E’ entrato a far parte del gruppo a soli 14 anni. Nel 2004 per la prima volta si è aggiunto ai “mantelli blu”, e nel 2010 è diventato effettivo. Prima dell’ingresso del piccolo Raffaele, era stato proprio lui il più giovane ad entrare in “squadra”.

Ma come mai un bimbo di tre anni ha voluto indossare il mantello e seguire il simulacro dell’Assunta? A raccontarlo è proprio il papà. “Raffaele mi vedeva e fin da piccolo mi seguiva, ovviamente lui era sul passeggino con la mamma. Quest’anno mi ha chiesto di poter partecipare e di aggiungersi a noi. Ci ho riflettuto e mi sono confrontato anche con gli altri portatori. Così abbiamo deciso di fargli cucire un mantellino su misura e la mattina del 14 era con noi”.

E Raffaele ha sfidato il caldo e il sole cocente del 14 agosto e senza un lamento o la richiesta di abbandonare la processione ha camminato per ore. Mano nella mano con il padre e con Angelo Cioffi che, ad oggi, è il portatore più anziano. Una manina minuscola in una mano che da 47 anni trasporta la statua dell’Assunta, un’immagine forte e potente che racchiude tutta la devozione che contraddistingue la comunità cassinate che da secoli si affida a Maria Assunta.

Ad osservare Raffaele nel suo grande impegno da portatore la mamma Iryna e la sorellina Vittoria di soli 3 mesi.

Sarà il primo anno di un lungo percorso o un caso isolato? Il padre è molto chiaro: “Quest’anno mio figlio mi ha chiesto di poter prendere parte alle celebrazioni insieme a me e agli altri portatori. Non è venuto solo il 14, ha partecipato a tutte le processioni precedenti, senza il mantellino però che è stato ultimato per il 14. Non so cosa vorrà fare in futuro, io mi sono avvicinato a questa tradizione da piccolo. E a farmi da mentore è stato Benedetto Ruscillo, avevo sei anni. Ho fatto tutto il percorso per poi arrivare a portare l’Assunta. Cosa farà Raffaele? Non lo so, sicuramente non lo costringerò a fare nulla. Quello che vorrà fare farà. Ormai è diventato la nostra mascotte”.

E ai piedi della Madonna il piccolo Raffaele, nella sua mantellina blu, con il cappellino dei Paw Patrol e un santino stretto forte nella manina ci regala il momento più bello dei festeggiamenti in onore dell’Assunta degli ultimi anni, perché ci ricorda che la semplicità e la verità dei gesti puri e di cuore, battono tutto. Che la forza di volontà può essere grande anche in un bimbo di soli tre anni molto motivato. E quello sguardo innamorato verso la statua dell’Assunta, il sorriso felice per essere lì sono molto più forti di qualsiasi omelia o messaggio lanciato dal pulpito. Non si tratta solo di tradizioni o di devozione, ma di un reale affidamento come solo un bambino può fare verso una madre, con il cuore e un amore senza limiti.

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