Cassino Notizie
Cantiere di via Grosso, il permesso di costruire resta annullato
Cantiere di via Grosso, dopo il comunicato inviato dal Comune intervengono i diretti interessati per chiarire. Riceviamo e pubblichiamo da Paolo Manzi , in ordine alla questione ex Marmeria Arciero.
“Secondo quanto riportato oggi, 15 luglio 2025, da alcune giornali on line, il Consiglio di Stato avrebbe sospeso la sentenza del Tar che ha annullato il permesso di costruire dell’edificio in costruzione nella ex marmeria Arciero. Poiché la notizia è errata, occorre precisare quanto segue: la sentenza di primo grado non è stata sospesa.
Il consiglio di Stato ha espressamente statuito di disporre ai sensi dell art.55 c 10 c.p.a ai soli fini della fissazione della discussione nel merito e non ha accolto la richiesta di sospensione della sentenza.
La precisazione “ai soli fini” significa per l’appunto che la sentenza non è stata sospesa esattamente come chiesto dalla difesa dei signori Manzi.
Infatti l’ordinanza si riferisce in modo chiaro alle esigenze rappresentate dalle parti anche nel corso della discussione, e non solo da parte appellante.
Per questa ragione, al fine di evitare inottemperanza alla ordinanza e strumentalizzazione della stessa , in data di oggi gli avvocati della famiglia Manzi , gli avv.ti Giovanni Benedetto, Giovanni Carbone ed Enrico Gai , hanno inviato al Comune di Cassino una nota in cui si invita l’Ente a fare in modo che i lavori non proseguano in quanto la sentenza non è stata sospesa e, quindi, al momento il permesso di costruire è annullato.
A questo punto se dovesse esserci violazione dell’ordinanza la famiglia Manzi non indugerà a denunciarla in ogni sede e a chiederne la censura”.
Un chiarimento dovuto poiché nel comunicato inviato dall’Ente si evinceva che i lavori al cantiere fossero sospesi – e non annullati – e che proprio questa prolungata sospensione avrebbe potuto creare ulteriori disagi e problematiche. In realtà, come chiarito da Manzi, la sentenza non è stata sospesa e il permesso di costruire resta annullato.
Di seguito il comunicato del Comune.
“Il Consiglio di Stato, in merito al permesso di costruire sull’area dell’ex “Arciero Marmi” di via Vincenzo Grosso, ha accolto l’istanza cautelare proposta dal Comune e dai titolari del permesso, le società Infranet s.r.l. e Pieffe Re cooperativa, ed ha fissato l’udienza di merito per il 6 novembre prossimo. In particolare, il Collegio (Vincenzo Neri, presidente, Francesco Gambato Spisani, Michele Conforti, Rosario Carrano, Ofelia Fratamico, consiglieri) ha ritenuto, infatti, che “le esigenze rappresentate dalle parti, come illustrate anche nel corso della discussione cautelare, possano essere efficacemente tutelate attraverso la sollecita celebrazione dell’udienza di merito”. In tale sede, il 6 novembre, il Consiglio di Stato deciderà in via definitiva in ordine alla legittimità del permesso di costruire rilasciato il 4 aprile dello scorso anno dal Comune e contestato dai ricorrenti, i signori Maria Ginevra Simonelli e Paolo, Emy, Nicola Manzi.
Era accaduto che il Tar aveva annullato il permesso di costruire sull’area di via Grosso, con cui si autorizzava la demolizione di un edificio e la ricostruzione al suo posto di un fabbricato con aumento di volume coerente con gli indici di zona. La sentenza del Tar è stata impugnata sia dai beneficiari del permesso che dal Comune. A sostegno della loro impugnazione gli appellanti, attraverso i loro avvocati, Benedetta Lubrano per Infranet s.r.l. e Pieffe Re, Manlio Formica per il Comune, hanno dedotto “da un lato, quanto al fumus boni iuris l’irricevibilità per tardività e l’inammissibilità per carenza di interesse del ricorso di primo grado, nonché la legittimità del permesso di costruire e, dall’altro, sotto il profilo del periculum in mora, le molteplici problematiche connesse ad un’eventuale prolungata sospensione del cantiere aperto sui luoghi di causa”.
Il Consiglio di Stato, ritenendo che le esigenze cautelari rappresentate dalle parti potessero essere efficacemente tutelate con la sollecita celebrazione dell’udienza di merito, ha quindi accolto la domanda cautelare di sospensione dell’efficacia di primo grado. Ha compensato tra le parti le spese della fase cautelare. Non resta che attendere il definitivo pronunciamento”.
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