
Radio Cassino
Cassino (FR) – Dia di Roma e carabinieri confiscano una villa e quattro terreni a due famiglie rom
Prima il sequestro, ora la confisca dei beni (una villa e tre terreni intestati a Valentina Pelagalli ed un terreno intestato a Jolanda Morelli) alle famiglie rom Morelli e Spada. Un’attività realizzata dalla Dia di Roma con i Carabinieri della Compagnia di Cassino che è stata illustrata questa mattina dal procuratore capo Carlo Fucci, dal capo centro Dia di Roma, il colonnello Mario Conio e dal comandante della compagnia dei carabinieri di Cassino, colonnello Giovanni Anastasia.
“Questa è una tappa – ha sottolineato il procuratore Fucci – da tempo stiamo sottolineando che la procura di Cassino opera su un territorio complesso e delicato dove si inseriscono fenomeni criminali con risvolti economici. L’attenzione che le forze dell’ordine mostrano è molto importante insieme al lavoro della procura di Cassino e in alcuni casi di Roma: più si incide sui patrimoni dei gruppi criminali, più efficace risulta l’azione dello Stato.
Parliamo, per l’inchiesta che negli anni ha dato ottimi risultati, di 15 immobili tra Cassino, Frosinone e Pescara, 7 terreni, una società operante nel commercio di automobili, numerosi rapporti finanziari ed autovetture per un valore complessivo di oltre 2 milioni di euro. Per quanto riguarda il territorio cassinate, tutti ricorderanno le operazioni denominate “Due Leoni” e “San Bartolomeo”, che avevano scoperchiato un’associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di droga, all’usura, alle estorsioni e all’intestazione fittizia di beni.
“Ora, con la sentenza definitiva della Corte di Cassazione, è stata eseguita quella parte che riguarda la restituzione allo Stato di beni che già erano stati sottratti alla criminalità. A seguire, sarà avviato l’iter per l’assegnazione e, quindi, la possibilità che possano fruirne fruirne i cittadini. Da parte della Dia – ha aggiunto il colonnello Conio – c’è sempre stata una grande attenzione della Dia per il Basso Lazio, perché interessato da fenomeni di criminalità organizzata, di mafia di origine campana e calabrese, ma anche autoctona. Gruppi che si sono affermati sul territorio e che con questi beni ostentavano potenza criminale. E quindi, aggredire questi patrimoni è essenziale”.
Il colonnello Anastasia ha evidenziato l’importanza strategica del monitoraggio e della presenza dell’Arma sul territorio per intercettare subito i nuovi fenomeni di estorsione e usura che sono i più difficili da scovare. “Evitiamo che possano prendere una forma intimidatoria sul resto della cittadinanza, che deve denunciare immediatamente questi fenomeni. Il tessuto economico-sociale e le crisi occupazionali possono rappresentare in tal senso un’ulteriore fragilità”.
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