
Radio Cassino
Torino – Stellantis, l’incontro Filosa-sindacati: il futuro di Cassino plant
L’incontro tra i rappresentanti sindacali e il Ceo di Stellantis, Antonio Filosa, è avvenuto nel pomeriggio di oggi all’interno di Mirafiori, a Torino. Una disamina completa, che ha portato a chiarimenti espliciti e ad assunzioni di responsabilità. Al termine, alcune ore dopo, i commenti a caldo dei segretari.
“Su Cassino si è ribadita la volontà di trasformare in multienergy tutte le vetture previste e si prevede nel breve periodo a recuperare i tempi persi su Alfa Romeo Stelvio e Giulia. Accogliamo positivamente la smentita delle voci sulla chiusura dello stabilimento, ma riteniamo necessario anticipare i lanci per ridurre le situazioni di sofferenza occupazionale e l’uso degli ammortizzatori sociali” ha detto il segretario generale della Fim-Cisl, Ferdinando Uliano.
“Siamo confidenti che il lancio di vetture ibride possa rappresentare un punto di partenza per la ripresa degli stabilimenti Stellantis in Italia e prendiamo atto con soddisfazione che l’AD Antonio Filosa intende muoversi proprio in questa direzione. Tuttavia – hanno evidenziato Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, e Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore auto – siamo anche consapevoli che siamo soltanto all’inizio di un percorso assai difficile, che dipende in parte da Stellantis, ma in parte anche dalla correzione di quelle politiche europee che stanno distruggendo l’industria senza purtroppo salvare l’ambiente. Dobbiamo restituire fiducia ai lavoratori attraverso la ripresa della produzione in tutte le fabbriche”. “Sono stati confermati – spiegano Palombella e Ficco – gli imminenti lanci dei modelli ibridi a Melfi e a Mirafiori, dove peraltro avremo 400 assunzioni per poter implementare il secondo turno in carrozzeria; inoltre è stata finalmente sciolta la riserva sulla assegnazione di modelli ibridi allo stabilimento di Cassino, novità decisiva per la stessa sopravvivenza di quella fabbrica. Si tratta di prime importanti risposte, che però dovranno essere seguite da strategie per gli altri stabilimenti e soprattutto da azioni concrete”.
Dalla Fiom Cgil parole meno ottimistiche: “La situazione di Stellantis in Italia ci consegna un quadro che necessita di un vero e proprio testa coda per invertire la direzione degli ultimi anni che a oggi non c’è stato. Il quadro ereditato dall’attuale amministratore delegato ci dice che quest’anno la produzione sarà ulteriormente in peggioramento rispetto al 2024, l’occupazione è in continua riduzione attraverso le uscite volontarie incentivate; in controtendenza, per Mirafiori ci sarà l’assunzione di 400 lavoratori per far fronte all’aumento dei turni per la 500 ibrida, ma per gli altri stabilimenti nessun segnale di rigenerazione dell’occupazione a partire dagli enti centrali. Il problema è invertire il dato di utilizzo degli ammortizzatori sociali in tutti gli altri stabilimenti che coinvolgono circa il 60% dei dipendenti.
Chiediamo di lavorare a un nuovo piano industriale – dichiarano in una nota congiunta Michele De Palma, segretario generale Fiom-Cgil e Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile settore mobilità – che necessariamente deve vedere il coinvolgimento dei sindacati, nell’ottica di trovare le giuste soluzioni per dare garanzie di prospettiva produttiva e occupazionale a tutti gli stabilimenti italiani e alla ricerca e sviluppo.
Gli investimenti sono necessari perché con i dazi il mercato sarà ormai solo europeo vista la chiusura dello sbocco negli USA. È necessario un confronto tra sindacati, costruttori e istituzioni europee per dare certezze alla giusta transizione ecologica garantendo l’occupazione. La Fiom-Cgil chiede un percorso che porti ad un accordo con Stellantis e al Governo che tuteli e rilanci produzione, occupazione e ricerca e sviluppo”.
“Abbiamo bisogno di una svolta in Europa – ha dichiarato Antonio Spera, Segretario Nazionale UGL Metalmeccanici, presente all’incontro insieme a Ciro Marino, componente della segreteria nazionale -. L’Italia è un Paese trainante per l’industria europea. Servono collaborazione e un cambio di regole a livello comunitario. Le istituzioni italiane sono consapevoli e stanno lavorando per creare le condizioni necessarie alla revisione del piano europeo”. Spera, inoltre, ha evidenziato: “Ci aspettiamo una revisione dei piani di investimento che consentiranno di aggiornare anche il Piano Italia, con misure adeguate alle nuove esigenze industriali. I dazi restano un elemento non secondario per la competitività dell’export dei prodotti italiani”.
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