Radio Cassino

Novo Nordisk ha annunciato 9mila licenziamenti nell’intero Gruppo, 5mila dei quali in Danimarca. Secondo le previsioni saranno completati entro la fine del 2026, con una riduzione dell’organico pari all’11%.Scatta l’allerta in provincia di Frosinone, considerando che ad Anagni erano state annunciate 800 assunzioni ed un investimento di 2 miliardi di euro.

“Se qualcuno pensava che le politiche Americane fossero lontane dalle nostre vite quotidiane ha pensato male. Questo il primo grande effetto del protezionismo commerciale che l’America sta mettendo in atto, con l’introduzione dei dazi comincia una nuova rivoluzione industriale, infatti le aziende stanno reagendo con decisione, rivedendo strategie ed investimenti su scala globale”. Lo sottolineano Sandro Chiarlitti, Antonio Parente, Francesco Cribari della Segreteria Filctem Cgil Frosinone Latina, nell’apprendere la notizia con estrema preoccupazione.

“Ricordiamo che l’Italia esporta farmaci e vaccini negli Usa per un valore che si aggira tra i 13/15 Mld. di € e i dazi potrebbero costare alle imprese del nostro Paese tra i 2/3 Mld. di $, con impatti significativi su ricerca ed occupazione del settore. Dopo il comunicato ricevuto dai lavoratori questa mattina, il sindacato convocherà con urgenza la società, per capire che cosa sta muovendo queste azioni e quale impatto avrà sullo stabilimento di Anagni.

È inaccettabile che fino a ieri la società assumesse lavoratori e dopo poche ore dichiara di volerle licenziare. Imbarazzante per la società una gestione di tale portata, non conoscendo le regole giuslavoristiche legate alle relazioni industriali di questo Paese. Si richiama l’azienda alla responsabilità e ha quanto  precedentemente annunciato, ossia di continuare gli investimenti già programmati per il sito di Anagni.

Tutto il sindacato convocherà la Novo Nordisk prima presso Unindustria di Frosinone e poi conseguentemente presso la Regione Lazio. Non dimentichiamo – concludono i sindacalisti – che il Governatore del Lazio Francesco Rocca è stato nominato Commissario dal governo proprio per garantire la velocità degli investimenti”.

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