Cassino Notizie
Incendio in via Zamosch, il sindaco scrive al presidente Rocca. E riparte pure la raccolta fondi
Il sindaco scrive al Presidente della Regione, Francesco Rocca, una “richiesta di intervento straordinario per supporto materiale ed economico a seguito di incendio occorso in data 22.7.2025 in fabbricato ubicato nella città di Cassino (FR) destinato principalmente ad uso residenziale”.
“Egregio Presidente,
La presente per rappresentarLe la preoccupante situazione determinata dall’incendio verificatosi in data 22.7.2025 nel fabbricato ubicato in Cassino alla via Zamosc n. 49, destinato principalmente ad uso residenziale e abitato da ben 17 famiglie che a seguito dell’evento suddetto hanno dovuto evacuare improvvisamente le abitazioni.
Questo imprevisto e grave evento ha causato ingenti danni alla palazzina e reso inagibile l’intero fabbricato, causando enormi disagi alle famiglie ivi residenti, che hanno perso tutto, e generando grandi difficoltà alla nostra comunità.
In conseguenza di ciò il sottoscritto emetteva l’ordinanza sindacale contingibile ed urgente n. 22 del 23.07.2025 di inagibilità dell’immobile coinvolto (che si allega).
Al fine di garantire concreta e tempestiva assistenza alle famiglie sfollate, duramente colpite da questo tragico evento, sono a chiederLe supporto per il superamento dell’emergenza anche attraverso risorse materiali ed economiche da destinare al fine specifico.
Inoltre, desidero chiederLe lo stanziamento di un contributo economico a supporto delle esigenze e necessità dei condomini che rappresentano un peso considerevole per le nostre risorse locali.
Un aiuto da parte delle istituzioni potrebbe fare la differenza nel sostenere le persone così duramente colpite e per permettere un rapido ritorno alla normalità.
Questo grave evento ha causato notevoli danni alla palazzina ed enormi disagi che si ripercuotono sulla nostra comunità, e riteniamo che sia fondamentale intervenire prontamente per garantire la sicurezza e il ripristino della zona.
Inoltre, si rappresenta che a pochi metri dal sito in cui si verificava il grave incendio, si trovano due plessi scolastici ( asilo e scuola elementare ) nonché una sede della Facoltà di Lettere.
Segnalo altresì che il fabbricato risulta disabitato e incustodito e pertanto si chiede di valutare l’adozione di provvedimenti volti alla salvaguardia dei beni residuali custoditi negli appartamenti al fine di impedire eventuali atti di sciacallaggio.
RingraziandoLa anticipatamente per l’attenzione e la disponibilità, resto a disposizione per qualsiasi ulteriore informazione o chiarimento”.
La situazione
A una settimana dall’incendio che ha sconvolto Cassino e lasciato circa 80 persone senza un tetto con la propria abitazione impraticabile arriva la lettera a Rocca. Una lettera in cui si chiedono fondi, risorse materiali ed economiche per far fronte alla situazione emergenziale. Una settimana per chiedere aiuto. Un aiuto che la sera stessa non è arrivato, che non è arrivato il giorno dopo. Un aiuto la cui necessità sembra essersi fatta “evidente” a margine di un incontro avuto in Comune con gli inquilini e con l’amministratore di condominio che come primo punto hanno chiesto di poter agevolare quanto prima l’ingresso di un perito nominato da loro per poter effettuare le dovute valutazioni dello stato della struttura. Ovviamente gli inquini per mezzo dell’amministratore di condominio hanno inviato istanza anche in tribunale. Proprio perché nella struttura al momento, essendo inagibile e posta sotto sequestro, non si può entrare se non previa autorizzazioni. Prima il tecnico potrà effettuare il sopralluogo, prima si potrà procedere con le analisi del perito e programmare eventuali interventi.
Una settimana è passata. Da una settimana gli inquilini sono appesi a un filo. Alcuni sono molto arrabbiati, altri rassegnati, altri frustrati. Gli inquilini più “piccoli”, i bambini, piangono perché pensano di non avere più una casa. Ma la vita va avanti e deve andare avanti. Una cosa è certa, l’area va bonificata e in maniera quanto più celere possibile. Tra poco più di un mese arriverà settembre, con l’inizio della scuola, il ritorno ai ritmi autunnali e invernali. E quello che si trova nel palazzo di via Zamosch è un problema igienico-sanitario e ambientale da risolvere il prima possibile.
E se non dalla Regione non dovessero arrivare aiuti “materiali ed economici” come si farà? Che risposte saranno date ai cittadini, ai residenti?
Intanto la raccolta fondi proposta sui social è stata riavviata. Piccati gli organizzatori “Nonostante le critiche ed i dubbi sollevati sulla trasparenza dal Sindaco e qualcun altro, abbiamo deciso di riaprire la raccolta fondi. Questa scelta arriva anche alla luce della lettera inviata dal sindaco di Cassino, Enzo Salera, al presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, in cui si chiede un contributo per fronteggiare l’emergenza”. Insomma della serie, “avevi detto che ci pensavi tu, ma poi hai chiesto aiuto altrove”. Ben vengano le azioni solidali a sostegno di chi ha bisogno, come sempre i cassinesi si fanno avanti. Ma non si può sostituire l’istituzione, di fatto deresponsabilizzando chi ha il dovere di agire. Anche se lo si fa nel nome della solidarietà.
E gli unici che avrebbero diritto di urlare e arrabbiarsi invece tacciono pubblicamente, esausti e amareggiati. Sono altri, tutti, troppi a parlare per loro, a spiegare quali siano le loro reali esigenze. Ma è davvero così? Gli inquilini, i proprietari, persone, storie, volti di cui tutti si riempiono la bocca ma che, ad oggi, l’unica cosa che chiedono sono permessi per poter mandare periti e tecnici a valutare la situazione e tempistiche per poter rientrare a casa.
Qualcosa non ha funzionato e continua a non funzionare.
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