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Padre e figlio nei guai: in auto con soldi falsi, armi e un bilancino

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La Polizia di Stato ha deferito all’Autorità Giudiziaria due persone, rispettivamente padre e figlio.

L’attività è scaturita nel corso dell’ordinario controllo del territorio, quando un equipaggio delle volanti della Questura fermava un 30enne a bordo di una berlina, nella parte alta del capoluogo.

Lo stesso nella circostanza si mostrava poco collaborativo alla richiesta di esibire i documenti relativi all’auto, di cui non risultava esserne il proprietario.

L’atteggiamento evasivo ed alterato dell’uomo insospettiva gli agenti, che chiedevano l’intervento di una seconda pattuglia, per procedere a controlli più accurati.

Nel corso della perquisizione veicolare venivano rinvenute una cartuccia di libera vendita inesplosa e 24 banconote da 20.00 euro, palesemente false.

Inoltre il 30enne risultava in possesso anche di un bilancino di precisione con tracce di polvere bianca.

La situazione emersa richiedeva ulteriori accertamenti presso il domicilio dell’uomo, sito in un comune dell’hinterland frusinate.

Spontaneamente il soggetto consegnava ai poliziotti una pistola in metallo di colore nero, riproduzione di modello utilizzato dalle forze dell’ordine, priva di tappo rosso, di vendita libera.

La citata arma però non risultava compatibile con la cartuccia a salve rinvenuta nell’auto: la cartuccia apparteneva infatti ad un’arma di proprietà del padre.

Anche lui spontaneamente consegnava la pistola, tipo scacciacani, priva di tappo rosso, con serbatoio vuoto.

Altresì consegnava anche 50 cartucce a salve inesplose, un giubbotto con la scritta Polizia cucita nell’interno, privo di fregi e alamari.

Inoltre nel corso della perquisizione, che si estendeva anche ai locali seminterrati, venivano rinvenute 10 targhe di auto non intestate ai soggetti.

Tutto il materiale veniva sequestrato e per i due scattava la denuncia.

Il papà dovrà rispondere di ricettazione, alterazione di arma di pubblica vendita e detenzione illecita di segni distintivi ad uso di corpi di polizia; il figlio invece di alterazione di monete e alterazione di arma di pubblica vendita.

 È obbligo rilevare che gli indagati, sono, allo stato, solamente indiziati di delitto e la loro posizione sarà definitivamente vagliata giudizialmente, e solo dopo la emissione di una sentenza passata in giudizio, gli stessi saranno, eventualmente, riconosciuti colpevoli, in maniera definitiva, del reato ascritto. Il tutto in ossequio al principio costituzionale di presunzione di innocenza.

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