
Cassino Notizie
Negozi aperti fino alle 23. E’ questa la “cura” per il commercio?
Arriva la decisione dal Palazzo di piazza De Gasperi: i negozi potranno restare aperti fino alle 23. Quella che potrebbe apparire come una risposta a un settore che sta combattendo da tempo con una crisi profonda, potrebbe rivelarsi però un’arma a doppio taglio. Infatti se da una parte la possibilità di tenere aperto fino alle 23 rappresenterebbe l’eventualità di aumentare le vendite, sicuramente per i commercianti rappresenta un costo in più, perché per tenere aperto ci servirà pure del personale. E l’orario interessato non è sicuramente previsto da contratto, sarebbe quindi uno straordinario.
Una scelta dei singoli commercianti
La possibilità di restare aperti fino alle 23 o anche oltre ha sicuramente una valenza significativa nelle località di mare o comunque ad alto impatto turistico. Magari qualcuno può provare a restare aperto nel weekend, sfruttando l’aumento delle persone che escono. Sicuramente la sera le temperature sono meno proibitive e il mix con i saldi partiti meno di una settimana fa potrebbe far gola. Ma resta una scelta dei singoli commercianti che dovranno comunque far quadrare i conti.
Non è una soluzione
La chiusura posticipata offre un’alternativa, ma non può rappresentare la soluzione alla crisi di un settore che, purtroppo, affonda le radici in un problema di disagio economico che avvolge tutto il territorio. Avrebbe sicuramente più senso se oltre a poter restare aperti fino a tardi ci fossero eventi culturali o iniziative sparse in città così da poter richiamare l’attenzione di un maggior numero di avventori. E non si parla di cinema nei quartieri o serate al teatro, ma di piccoli eventi collocati nelle diverse aree e nei quartieri così da agevolare tutta la categoria che rischierebbe di essere divisa tra “quelli del centro” e “quelli fuori dall’area pedonale”. Perché è ovvio che la presenza di numerosi bar e locali in cui trascorrere le ore serali agevolerebbe chi ha le attività nella stessa area. A volte basterebbe anche solo un minimo di visione o di programmazione, non bastano le decisioni calate dall’alto e scollegate.
In molti comuni ad esempio organizzano le notti dei saldi, tanto per citare un’alternativa. Non saranno infatti quelle tre ore di apertura in più a risollevare il destino del settore e delle numerose famiglie che ne dipendono.
Clicca qui per leggere ulteriori notizie
















