
Cassino Notizie
Apprezzamenti poco graditi dal commesso, la cliente lo segnala al direttore del negozio. Senza ottenere aiuto
Questa mattina l’ennesimo episodio. E’ da tempo infatti che la docente subisce catcalling (la pratica molesta consistente nel rendere bersaglio di commenti poco rispettosi una persona che si trova a passare in strada e con la quale, in genere, non si hanno rapporti) in un supermercato del centro. La donna, ogni qualvolta si trova a far la spesa nell’attività commerciale, si ritrova a dover fare i conti con un dipendente che usa espressioni fuori luogo e che spesso userebbe scuse per avvicinarsi e passarle accanto. La donna ha sempre cercato di gestire al meglio questa situazione, facendo notare al commesso che non apprezzava affatto determinati atteggiamenti. Questa mattina però ha deciso di dire basta e ha richiesto l’intervento del direttore dell’attività commerciale. La professoressa ha spiegato l’accaduto e non solo si è sentita “sminuire” la problematica, anche davanti all’impiegato in questione non sarebbe stata ascoltata , nessuna misura sarebbe stata prevista per il commesso. A questo punto la donna ha chiarito che se fosse accaduto di nuovo sarebbe stata costretta a difendersi da sola e a quel punto la risposta sarebbe stata che in quel caso a finire in galera sarebbe stata lei.
La signora è uscita dal negozio dove probabilmente non metterà più piede. Un negozio che frequentava perché a due passi da casa. “Non è possibile accettare questi comportamenti. Lo dico da donna, da insegnante, da mamma. E se quando si denuncia o si segnalano determinati episodi si ricevono anche risposte come queste allora è preoccupante. Ho deciso di agire e di parlare di quanto accaduto perché è giusto che le donne e in particolare le ragazze sappiano che questi atteggiamenti non si devono accettare e che vanno denunciati. E’ una questione di educazione, di comprendere ciò che è sbagliato e ciò che è giusto”.
La donna ha raccontato la storia anche attraverso i social ricevendo sostegno da alcuni mentre altri semplicemente le avrebbero detto di cambiare negozio. Ma quello che deve essere ben comprensibile a tutti è che non si dovrebbe essere costretti a cambiare le proprie abitudini perché qualcuno si comporta in maniera scorretta e, nel caso in cui viene chiesto aiuto, la risposta non dovrebbe essere una “porta sbattuta in faccia”. Alcuni atteggiamenti non vanno accettati tantomeno giustificati.
Un fenomeno che anche nella città martire sta aumentando come raccontato da diverse donne, alcune anche giovanissime, che a seguito di apprezzamenti poco graditi e sopra le righe hanno deciso di non frequentare più locali e negozi della città martire.
Il messaggio della docente è chiaro “Nessuno dovrebbe essere costretto a cambiare le proprie abitudini, a rinunciare a passare in determinate strade, a uscire da solo o di sera per paura di essere infastidito. Si tratta di ledere la libertà personale”.
Un episodio non isolato che racconta uno spaccato della società, episodi che purtroppo accadono ormai anche nella città martire.
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