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Villa comunale, piove benzina sul…fuoco. L’irrigazione arriva dal Gari dove è noto ci siano scarichi fognari

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Ennesimo problema per la villa comunale. E’ stato ampiamente documentato che in questi giorni per irrigare i terreni siano stati collegati impianti e tubi direttamente dal Gari, bacino idrico nel quale è ben nota la presenza di numerosi scarichi fognari che arrivano direttamente nel fiume dalle palazzine limitrofe. E nell’acqua usata per irrigare i terreni, che diventeranno prati e luoghi di convivio, potrebbero finire anche elementi e batteri non proprio gradevoli per chi si stenderà sul suolo.

Ambientalisti in campo al fianco del consigliere d’opposizione Evangelista che ha subito notato l’ennesima incongruenza. “VILLA comunale: UN MILIONE DUECENTO cinquanta MILA euro… spesi… ventimila mq di verde… INNAFFIANO come nel medio evo..con acqua abusiva”.

“La Villa Comunale innaffiata a pioggia come nelle campagne a colture di granturco – esordisce Grossi – Non volevo credere alle affermazioni di consiglieri comunali che nei lavori di ristrutturazione non è stato previsto l’impianto d’irrigazione. E assurdo che viene prelevata acqua dal fiume Gari, che è assolutamente vietato se non previa autorizzazione della Regione Lazio. Il prelievo di acqua da corsi d’acqua pubblici è regolato da concessioni amministrative e richiede il pagamento di un canone. Questo perché le acque superficiali sono considerate beni pubblici e il loro utilizzo è sottoposto a normative specifiche per la tutela delle risorse idriche. Le acque dei fiumi sono di proprietà dello Stato e sono considerate “acque pubbliche”. Tra l’altro c’è un rischio sanitario per la popolazione in quanto nel fiume Gari vengono immessi liquami fognari e l’irrigazione a pioggia potrebbe diffondere patogeni pericolosi”. Ha evidenziato Edoardo Grossi. L’irrigazione a pioggia con acqua non adeguata rappresenta un ulteriore rischio sanitario.

Insomma per dirla in poche parole, visto che nel progetto della nuova villa non sarebbe stato previsto un adeguato impianto di irrigazione, si innaffia direttamente prendendo l’acqua dal Gari dove di fatto ci sono anche scarichi fognari. Non serve una laurea in biologia o in chimica per immaginare il tipo di acqua che finisce sui prati e che arriverebbe poi a contatto con i fruitori, bambini e ragazzi in particolare quelli che saranno a maggior contatto con il verde. Ma tutto procede, sempre e nonostante tutto, si va avanti nel parco. Davanti alla cittadinanza che osserva e attende risposte. Ancora.

Per la questione dell’irrigazione direttamente dal Gari, presumibilmente abusiva, è stato presentato un esposto da parte degli ambientalisti. Bisogna infatti appurare la realtà dei fatti e le motivazioni dell’uso di un’acqua che si sa non essere adeguata. Negli anni passati vennero infatti eseguite diverse analisi da più specialisti che riscontrarono la presenza di batteri.

Intanto nei giorni scorsi ancora una novità riguardo ai rifiuti sempre dagli ambientalisti. ” Tre mesi fa è stato fatto accesso agli atti, ad ente pubblico, per ricevere la documentazione inerente la rimozione dell’amianto e il corretto smaltimento, dall’ex officina, all’interno della villa comunale. Sono trascorsi i 90 giorni, e tutt’oggi non abbiamo ricevuto la documentazione richiesta. Si inoltrerà alla Magistratura informativa per ipotesi di reato: omissione d’atti d’ufficio. Un atto dovuto”.

Un taglio del nastro a “tutti i costi” che potrebbe un vero e proprio disagio per la comunità. Eppure basterebbe fare chiarezza e offrire risposte.

E come diceva Giobbe Covatta “Basta poco, che ce vò”.

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