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Villa comunale? Dal Comune: “Tutt’appost”

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Oggi è stata annunciata la data: sarà il 10 settembre, in concomitanza con l’anniversario del primo bombardamento su Cassino.

L’assessore ai Lavori Pubblici ripercorre gli ultimi mesi. “Oltre un anno fa notammo dei ristagni di acqua. E’ stato il consigliere Consales a notarli. Subito abbiamo chiamato il Rup per capire quale fosse il problema. Da inesperti, toccando il terreno ci rendemmo conto che era elastico. Non era adatto alla semina. Abbiamo chiesto noi le prove di laboratorio, è venuta una ditta specializzata che ha effettuato i prelievi dall’analisi, è uscito fuori che era argilloso. Nel frattempo però piogge abbondanti hanno compattato il terreno dal quale sono fuoriusciti dei materiali che non sarebbero dovuti essere lì: vetro, stoffe e resti di ceramiche. Su ulteriori dubbi abbiamo chiamato un’altra ditta esterna dalla provincia per un campionamento chimico. I risultati ci hanno confermato che quel terreno non era idoneo per il parco pubblico. Il terreno portato non era quindi adatto. Da lì sono iniziate le questioni con la ditta sub appaltatrice, abbiamo così iniziato a contestare non solo la terra ma anche tutti i lavori che non erano stati eseguiti in maniera adeguata. Molto prima degli allarmi degli ultimi mesi. La ditta principale ha quindi capito che c’era qualcosa che non andava e ha mandato un suo tecnico. A seguito di diversi incontri anche dai toni accesi, la ditta ha riconosciuto l’evidenza dei fatti e si è assunta la responsabilità di intervenire per porre rimedio a queste mancanze e lavori eseguiti male. Si sono caricati tutte le spese loro. Il terreno è stato sostituito. I ristagni risalgono al 2024, per cui i rifiuti trovati nella terra non hanno a che vedere con quell’allarme inutile lanciato nei mesi scorsi. Tanto è vero che quell’allarme lanciato è stato smentito dagli stessi organi che loro hanno chiamato a fare le verifiche: è venuta lo Guardia Costiera, i forestali, i carabinieri, la Guardia di Finanza, l’Arpa e tutti hanno attestato che lì non c’erano rifiuti interrati. L’allarme è stato esagerato, poiché l’aver trovato un pezzettino di ferro o un pezzettino di plastica lì dove c’era la struttura è facilmente riconducibile a materiale caduto durante lo spostamento. Si tratta di poca roba veramente”. Quindi, in base a quanto affermato dall’assessore, il problema del terreno è ricollegato all’inadeguatezza alla semina. Per il resto non si attesta presenza di rifiuti.

Aggiunge Salera: “La consegna dei lavori era prevista per il 15 febbraio 2025. Il 13 marzo, quasi un mese dopo, non avendo avuto nessuna comunicazione da parte della ditta, né da parte del Rup, tantomeno da parte del direttore dei lavori ho convocato la ditta. E’ passato un mese dalla chiusura dei lavori, ci sono le condizioni per la risoluzione in danno del contratto. Ho detto al dirigente di avviare il procedimento per la risoluzione del contratto, è stata fatta questa lettera e avviato il procedimento. Due giorni dopo sono arrivati da Roma l’ad del consorzio aggiudicatario del bando e il nuovo ingegnere che hanno proposto di trovare una soluzione. Io ho proposto 60 giorni. Dal 2 aprile al 2 giugno, il bollettino meteo della Regione Lazio annuncia oltre 30 giorni di pioggia per cui si registra un ulteriore slittamento”.

Cosa ne è stato della struttura interna che era prevista dal progetto? Fiorentino spiega: ” La struttura prevista all’interno del parco è stata invece stralciata e lasciata come secondo lotto perché solo quella struttura avrebbe assorbito oltre un terzo dell’intero finanziamento. Abbiamo rinunciato per adesso e rimandato”.

Sicurezza e manutenzione? “Per ora saranno gestite dal Comune. Stiamo installando una serie di telecamere. Ma già c’è un project financing per realizzazione della struttura interna per cui – ha spiegato il sindaco – non escludo che si potrebbe ipotizzare una gestione come nel caso di Baden Powell, dove la manutenzione e il controllo dell’area siano gestiti direttamente da chi gestirà la struttura interna. Nulla toglie che noi possiamo pensare all’affidamento ad una ditta esterna per un’adeguata manutenzione dell’area”.

E l’irrigazione? “Per il tipo di semina scelta non ci sarebbe stato bisogno di irrigazione, per questo non è stata predisposta, sarebbe bastata la naturale umidità del terreno. Con la nuova semina la situazione è cambiata ed è stato necessario irrigare. Ho però chiesto di lasciare la predisposizione qualora ce ne fosse bisogno” aggiunge l’assessore ai lavori pubblici.

E il cippo? “Il cippo ci sta, c’è sempre stato – incalza Fiorentino – E’ all’interno del parco. Non è mai stato tolto, ma spostato”.

A questo punto ci potrebbero essere eventuali ricorsi nei confronti di chi ha effettuato i lavori? “Bisogna redigere le certificazioni finali dei lavori a regola d’arte, quando ci saranno vedremo se corrispondono o no a quello che chiediamo noi – spiega Salera – Eventuali azioni, se ci dovessero essere, saranno prese in considerazione in seguito”

Gli altri cantieri? L’assessore Fiorentino fa il quadro: ” Il nido di via D’Annunzio è in dirittura d’arrivo, si apre il 1° settembre, per la scuola Conte ci vorrà ancora del tempo e, probabilmente gli studenti potranno rientrare solo per l’anno scolastico 2027/28. Per il nido di via XX settembre i lavori procedono, dovrebbero essere ultimati per dicembre e la scuola potrebbe aprire facendo procedere la graduatoria dei bimbi rimasti fuori dalle strutture già in attività. La gestione sarebbe comunque affidata all’attuale vincitore del bando. Alla scuola Mattei è in costruzione la mensa e per potrebbero esserci novità anche per la mensa della Pio Di Meo al termine dei lavori che attualmente sono ancora in corso”.

Dall’amministrazione sembrerebbero essere arrivate risposte su tutto. I compiti sono stati svolti a mestiere. La villa riapre in tempo per l’inizio della scuola, i lavori sono stati eseguiti nella maniera corretta e il terreno è pulito. Insomma, è tutt’appost.

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