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Arce (FR) – Truffa e peculato, per Quadrini divieto di dimora nelle province di Frosinone e Latina

Il 25 luglio scorso era stato sottoposto ad interrogatorio preventivo da parte del Gip Claudio Marcopido. Oggi, poco più di un mese dopo, i finanzieri della Tenenza di Arce, con il supporto del Gruppo di Cassino, hanno eseguito l’ordinanza di misura cautelare personale nei confronti dell’ex presidente della XV Comunità Montana di Arce. Gianluca Quadrini ha il divieto di dimora nelle province di Frosinone e Latina, con obbligo di presentazione alla P.G.

ll pm Alfredo Mattei aveva chiesto per il presidente del consiglio provinciale gli arresti domiciliari per i reati di truffa in concorso con altre cinque persone, e di peculato. Contestualmente, a Quadrini e agli altri cinque indagati è stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari.

Le indagini sono state dirette dal sostituto procuratore Mattei e coordinate dal procuratore capo Carlo Fucci e hanno fatto emergere un quadro chiaro quanto complesso e articolato.

“Le condotte manifestate nel corso delle indagini hanno evidenziato come denari pubblici, che servivano per valorizzare il nostro territorio, sono stati destinati ad altri scopi: per collaborazione diretta e ruoli di segreteria. Si parla di circa 200mila euro” ha sottolineato in conferenza stampa questa mattina il comandante provinciale delle Fiamme Gialle, colonnello Boldrini.

 

Dal 2019, quando Quadrini era a capo della Comunità Montana, l’Ente aveva concluso appalti e conferito affidi ad una società cooperativa con sede ad Anagni, er realizzare progetti e interventi di promozione sociale e sviluppo del territorio per un importo di circa 90mila euro. Servizi che non sono stati eseguiti o se lo sono stati solo in modo parziale e non conforme perché la coop aveva stipulato sei contratti di incarico occasionale ma le persone in questione anziché lavorare ai progetti erano occupate in lavori di segreteria politica ed elettorale proprio per Quadrini.

Per dare una parvenza di legalità, venivano trascritti fogli presenza e relazioni conclusive ad hoc.

Allo stesso modo, la Guardia di Finanza di Arce ha rilevato che, nel 2023, per partecipare alle elezioni regionali, provinciali di Frosinone e comunali di Arpino, l’indagato aveva utilizzato personale con contratti a termine per prestazioni da svolgere per conto delle società in house della Provincia di Frosinone, APEF e Frosinone Formazione nonché con la Fondazione Logos P.A.

Tre lavoratrici avevano percepito 45mila euro senza svolgere l’attività per la quale erano state assunte, ma occupandosi di lavoro di segreteria politica e promozione politica.

Ulteriori condotte truffaldine sono emerse in concorso con il legale di fiducia di Quadrini, oggi indagato in questo procedimento, al momento della richiesta e al conseguimento di un rimborso spese legali non spettanti e mai sostenute da mettere in conto alla Comunità Montana.

Erano, infatti, spese per prestazioni sostenute da altri legali che non avevano percepito compenso nelle fasi delle indagini preliminari e udienza Gup in un procedimento penale che vedeva coinvolto Quadrini in qualità di Commissario liquidatore dell’Ente Montano.

C’è da aggiungere anche l’utilizzo di due auto della Comunità per scopi personali unitamente alle schede carburante che invece riguardavano spostamenti per campagne elettorali.

 

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