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Consorzio di Bonifica, agricoltori in ginocchio per le tariffe. Giovedì un incontro

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Agricoltori e imprenditori del settore in ginocchio: i costi per produrre sono troppo elevati rispetto alle spese affrontate per la gestione dei campi. Troppi soldi in uscita, pochi in entrata e il mercato rischia il tracollo. In un momento storico in cui il mercato convive con prodotti a bassissimo costo che arrivano da fuori regione e o fuori Paese, per chi ha per anni investito sul territorio, i conti non tornano più. Anzi, sono diventati dei buchi neri che non lasciano scampo.

Nonostante le manifestazioni dei trattori che si sono tenute nei mesi scorsi a Pontecorvo e a Cassino niente è cambiato e l’urlo degli agricoltori è rimasto soffocato e inascoltato. Ma il problema continua a crescere. Per questo è stato organizzato un incontro in programma giovedì 24 luglio alle 19.30 nell’area Varlese, a due passi dal casello autostradale e poco distante dall’ingresso di Cassino. L’incontro è aperto a tutti i cittadini, non sono infatti solo gli imprenditori del settore a dover fare i conti con gli aumenti, i costi sproporzionati e le difficoltà economiche si stanno abbattendo da mesi anche sui residenti che hanno da sempre potuto gestire un piccolo orto domestico, campi con alberi da frutta o semplicemente giardini.

“Il contributo di bonifica quota variabile il 29/11/2024 é stato aumentato dalla Commissaria Sonia Ricci con un aumento retroattivo del 50%.
La stessa in data 27 Dicembre ha riferito agli agricoltori che si é accordata con le associazioni sindacali agricole e che questo aumento é solo parziale perché ne seguirà uno identico nel 2027 – spiegano i diretti interessati – Questo é stato poi confermato da Righini il 21/03/2025 che con una nota scritta rispondeva al sindaco Salera per confermare quanto disposto dalla Commissaria.
A nulla sono servite le proteste dei trattori del 23/12/24 a Pontecorvo e del 8/02/2025 a Cassino. I consorziati si continuano a riunire e a chiedere l’intervento delle Amministrazioni locali al fine di trovare una finestra di dialogo con la Commissaria e con La Regione Lazio per ribassare i costi dell’acqua che ai 450€ a ettaro attuali non permettono più di svolgere attività agricola ai piccoli ma ai 600€ preannunciati andranno in crisi anche le aziende.
Il 24 Luglio si risolleva la problematica agli amministratori locali”.

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