Cassino Notizie
Pellegrini bloccati a Lourdes in attesa di un mezzo per tornare: ci sono bambini e anziani
Un viaggio che doveva rappresentare un momento di speranza e di preghiera che si è trasformato in un vero incubo. Un numeroso gruppo di fedeli della parrocchia di Sant’Antonio e non solo, circa 80, erano pronti a trascorrere 5 giorni a Lourdes, tra preghiere e momenti di condivisione. Il gruppo è partito alla volta di Roma per prendere l’aereo il 4 agosto, ma arrivati in aeroporto del volo nessuna indicazione, l’orario di partenza è slittato sempre più in avanti finché poi alla comitiva è stato annunciato che si sarebbero imbarcati la mattina successiva. Sono risaliti tutti in autobus per andare a Ostia dove hanno trascorso la notte e l’indomani sono ritornati in aeroporto, ancora altri disguidi sull’orario, nel pomeriggio sono riusciti a partire e ad arrivare, finalmente, in serata a Lourdes.
Nonostante la partenza assai turbolenta, i giorni nel santuario sono trascorsi in maniera serena e tranquilla. I problemi sono ritornati, e in maniera esponenziale ieri, quando il gruppo sarebbe dovuto ripartire. Un messaggio dopo l’altro nella chat per aggiornare su ipotetici orari di partenza. La comitiva ha iniziato ad accusare i primi problemi, presenti infatti bambini, anziani, malati oncologici che hanno difficoltà a gestire lunghi periodi di attesa. Ma hanno comunque tutti atteso, valigia alla mano, di poter salire sugli autobus che li avrebbero riportati in aeroporto. Ma di ora in ora si faceva sempre più tardi fino a che gli è stato comunicato che non sarebbero partiti, per loro nessun volo. Nel caos in tanti hanno cominciato a chiedere del parroco che però era già riuscito a partire, trovando un volo con scalo, e facendo ritorno in Italia perché oggi aveva delle cerimonie da celebrare.
I fedeli sono rimasti basiti, con loro è rimasto il diacono. Le ore sono trascorse e gli animi si sono scaldati. Da Lourdes sono arrivate le prime chiamate dei pellegrini “Siamo bloccati e non sappiamo come rientrare”, “Non abbiamo indicazioni su orari e mezzi da prendere”. Una mamma ci racconta “Io ho prenotato il viaggio a gennaio, come è possibile che non ci siano i voli? Capisco un imprevisto, ma qua mancano a tutti. Eppure ci sono stati oltre sei mesi per mettere a posto i voli, anche partendo a gruppi di 20, o di 40”.
“Sono una malata oncologica e ho delle cure da fare, cure che hanno delle tempistiche, invece sono qui bloccata senza sapere come e quando torneremo”.
Tra le ipotesi, svanita quella del volo, arriva l’alternativa del ritorno in autobus, ma anche qui arrivano le difficoltà. Ieri in serata al gruppo era stato detto che questa mattina a bordo di due autobus sarebbero arrivati fino a Ventimiglia dove, dopo aver consumato il pranzo, sarebbero saliti su altri mezzi per far rientro a Cassino. Ma questa mattina ad attendere la comitiva nessun autobus.
E anche dalla città martire l’apprensione dei familiari è tanta. “Stavo pensando di mettermi in auto e di andare a prendere mia figlia io stesso. E’ preoccupata e la capisco” ha spiegato un papà. Anche altri stanno valutando di organizzarsi con auto e pulmini per andare a prendere mogli, madri e parenti. “Il problema è anche la spesa improvvisa, perché arrivare a Lourdes in auto significa spendere molto tra benzina e pedaggi. Eppure il viaggio chi è partito lo aveva pagato” ha aggiunto un familiare che si trova a Cassino.
Alcuni parenti hanno avuto contatti con il parroco che ha rassicurato sul fatto che si sta procedendo nel trovare soluzioni, ma i pellegrini sono ancora sul posto. Sembrerebbe che proprio alcuni fedeli siano riusciti a contattare da Lourdes degli autisti di autobus che potrebbero andare a recuperarli per riportarli a casa dopo questa odissea e che questi autisti si sarebbero già messi in viaggio, ma ancora non vi è nulla di certo, anche perché qualcuno dovrà pure far fronte al costo di questo rientro. E questo gli autisti che si mettono in viaggio devono pur saperlo.
Restano i grandi disagi dei pellegrini, molti dei quali non sanno come poter affrontare un viaggio così lungo seduti (si parla almeno di una ventina di ore), altri hanno bisogno di prendere cure e medicinali che non hanno in valigia perché non era previsto il rientro oltre l’8 e non sono medicinali che si possono trasportare facilmente. Ci sono poi bambini anche piccoli.
Restiamo in attesa di aggiornamenti dalla comitiva, sperando di vederli rientrare a Cassino nel più breve tempo possibile. Per ora ci sono solo rabbia e preoccupazione da parte dei pellegrini e dei familiari che, in apprensione, sono a casa ad aspettarli.
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