
Radio Cassino
Piedimonte S. Germano (FR) – Uilm, D’Avino a brutto muso su crisi Stellantis e immobilismo istituzionale
giovedì 11 dicembre 2025
Gennaro D’Avino, Segretario Provinciale Uilm Frosinone, interviene sulla crisi dell’auto che continua a colpire il Basso Lazio.
“Siamo arrivati a un punto di non ritorno. L’ennesimo fermo produttivo annunciato per il 12 dicembre nello stabilimento Stellantis di Cassino è l’ennesimo schiaffo a migliaia di lavoratori che da mesi subiscono decisioni unilaterali e silenzi inaccettabili. Oggi i giorni di cassa integrazione superano quelli di lavoro: è una vergogna industriale e sociale.
I numeri parlano chiaro: le vetture prodotte nel 2025 non raggiungeranno nemmeno quota 18.000 e le previsioni per il 2026 sui modelli Alfa sono una catastrofe, non oltre le 13.000 unità. Questi dati certificano il rischio reale di un declino programmato dello stabilimento e di un territorio che non può permetterselo.
A tutto questo si aggiunge un altro elemento ormai insopportabile: le continue chiacchiere, gli spot da pubblicità e gli annunci vuoti sulla possibile riconversione del sito. Ogni settimana si promette qualcosa di nuovo, ma non c’è uno straccio di documento, di piano o di progetto concreto.
Questi annunci—solo annunci—alimentano illusioni e distolgono dal tema centrale: manca un piano industriale serio. Chi si accontenta degli slogan ha già gettato la spugna.
La UILM no. Noi difendiamo Cassino perché qui c’è lavoro vero, c’è un indotto enorme che tiene in piedi il tessuto sociale della provincia.
E voglio ricordarlo con forza: il 31 dicembre 2024, mentre tanti pensavano ai festeggiamenti, la UILM – e solo la UILM – era davanti ai cancelli dello stabilimento, insieme ai lavoratori e al nostro Segretario Generale Rocco Palombella.
Mentre altri parlavano, noi eravamo lì. Perché il lavoro non va in ferie, nemmeno la notte di Capodanno. Chi paga tutto questo? Sempre gli stessi: i lavoratori e l’indotto, stretti in una morsa fatta di contratti non rinnovati, attività ridotte e chiusure imminenti. Si sta giocando sul futuro di migliaia di famiglie. È il momento di richiamare tutti all’azione immediata: bisogna intervenire ora, non domani.
E diciamo chiaramente: l’Europa deve fare scelte coraggiose sul futuro dell’automotive, altrimenti sarà pericoloso per tutti persino riuscire a rimanere a galla. La UILM denuncia l’assoluta mancanza di trasparenza da parte di Stellantis: nessuna data certa, nessun piano credibile, nessuna garanzia. Si procede giorno per giorno, mentre la crisi cresce.
Chiediamo un confronto immediato per ottenere:garanzie reali sui tempi della ripartenza; un piano industriale concreto, non una collezione di slogan pubblicitari; tutele economiche rafforzate per i periodi di fermo; interventi urgenti per salvare un indotto che sta per collassare.
La vertenza Trasnova – Teknoservice – Logitech dimostra quanto siano mancate visione e responsabilità. La proroga di 4 mesi l’abbiamo conquistata noi, con la mobilitazione, non grazie alle aziende. Ma prorogare non significa risolvere: significa soltanto rinviare l’inevitabile.
Tra Stellantis e Trasnova è difficile distinguere chi abbia fatto più danni. Le responsabilità sono evidenti e non accetteremo altri scaricabarile. Gli accordi vanno rispettati, senza se e senza ma.
E permettetemi una riflessione, proprio ora che siamo a Natale: c’è chi aprirà regali e chi invece aprirà una busta paga che non permetterà né di fare regali né di riceverli. Questa è la realtà dei lavoratori di Cassino. Una realtà che nessuno può più ignorare. Non chiediamo regali: chiediamo lavoro, certezza e rispetto. A Natale non servono slogan: servono decisioni rapide e concrete. La UILM non starà a guardare.
Saremo nelle fabbriche, nelle piazze e ai tavoli istituzionali per difendere lavoro, diritti, salari e dignità. Chi pensa di usare Cassino come stabilimento “a intermittenza” troverà un sindacato pronto a reagire con tutta la forza necessaria. Il tempo è scaduto. Servono risposte vere, impegni scritti e decisioni che valgano.
Questo territorio non sopporterà un altro anno di silenzi, rinvii e promesse mancate”.
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