Cassino Notizie
Un messaggio di Pace, un fiore e un viaggio da 12.000 euro. Cartolina dal Giappone
Questo quanto è costato all’Ente il viaggio del primo cittadino in Giappone. E si sa, per viaggi istituzionali il sindaco ha la copertura dalle risorse comunali, una cosa giusta considerato che questo tipo di iniziative sono legate al ruolo di rappresentanza. Però, c’è un però. In questo momento così delicato per il nostro territorio, seppur importante il messaggio di Pace, un viaggio da 12.000 euro potrebbe sembrare un po’ tanto.
Certo la destinazione è lontana, sicuramente i costi sono elevati, parlare di Pace è sempre importante, soprattutto in questi anni di guerre più o meno lontane e in uno scenario come quello mondiale attuale. Ma parliamo solo di titoli di viaggio per due persone di12.000 euro, una cifra che molti guadagnano in un anno di lavoro. Altri invece non la vedono neanche in un anno. Figurarsi per un viaggio di una settimana circa.
Ognuno è libero di fare le proprie valutazioni. Questa amministrazione, la Giunta, ha ritenuto necessario inviare il sindaco in Oriente a parlare di Pace e a deporre un fiore in un luogo importante come quello in cui l’uomo perse sé stesso a causa del suo simile. Una scelta. Ma questa scelta ha un valore, 12.000 euro. Una cifra che, forse, sarebbe potuta essere utilizzata per altro, un sostegno in più per agevolare le famiglie in qualche campo estivo, qualche turno in più di straordinario per i vigili considerate le numerose richieste avanzate dai cittadini. Ma la vita, anche quella di un’amministrazione, è fatta di scelte.
Sicuramente qualcuno dirà che questo viaggio è stato molto importante, che ha valorizzato ancora di più il valore di Cassino, che la cifra è comunque la migliore tra tante valutate, che non sarebbe stata sufficiente a fare altro. Che porterà beneficio. E anche questo è un punto di vista, una scelta.
Per altri forse 12.000 euro avrebbero potuto fare la differenza per tanti cittadini, piccoli cittadini, e anche questo avrebbe rappresentato un bel messaggio, di Pace e di amore, di condivisione. E di priorità.
Resta comunque da chiarire se, oltre ai titoli di viaggio di 12.000 euro, il Comune dovrà provvedere alla copertura economica delle spese di vitto e alloggio per il Sindaco e il suo accompagnatore.
Il comunicato dell’Ente
Di seguito il discorso che il sindaco ha letto questa mattina in conferenza
Questa mattina, a Nagasaki, alle 8,30 ora italiana (15,30 in Giappone) il sindaco Enzo Salera, a nome della Città di Cassino, è intervenuto all’11esima Conferenza dei Sindaci per la Pace di Mayor for Peace, rete internazionale di cui la Città Martire fa parte da oltre 40 anni, che conta, ad oggi, sull’adesione di oltre 8500 comuni da ogni continente.
Con un accorato appello il primo cittadino cassinate si è rivolto alle autorità, alle tante delegazioni internazionali presenti e ai colleghi sindaci, chiedendo maggior impegno affinché, partendo dai territori, si determini un cambio di passo nelle politiche di pacificazione e riconciliazione in ogni parte del mondo teatro di conflitti.
Prima dell’intervento di Salera, quello dei sindaci di Manchester, Hacioji, Kameoka ed altri comuni giapponesi.
Al termine del discorso del primo cittadino di Cassino, il sindaco di Nagasaki, Shiro Suzuki (in foto) si è pubblicamente complimentato con Salera per aver ribadito nel suo intervento, la necessità, in un presente sempre più dilaniato da conflitti e divisioni, di ritrovare lo spirito di comunità, la solidarietà e la coesione internazionale che, soli 5 anni fa, contraddistinsero la reazione del mondo al dramma globale della pandemia da Covid 19.
Qui di seguito l’intervento, integrale, del sindaco ENZO SALERA all’11esima Conferenza dei Sindaci per la Pace di Nagasaki:
E’ un onore per Cassino e per la comunità che come sindaco qui rappresento, partecipare a questa 11° Conferenza dei sindaci per la Pace, in occasione dell’80esimo anniversario dei bombardamenti atomici su Hiroshima e Nagasaki.
La mia città, Cassino, a metà strada tra Roma e Napoli, 81 anni fa fu rasa al suolo, e per questo suo sacrificio, dichiarata “Città martire”.
“Martire” per il grande sacrificio umano, oltre che culturale e sociale, pagato per difendere la libertà del mio Paese, l’Italia.
Un triste destino accomuna molte delle comunità rappresentate in questo appuntamento internazionale, che oggi, più che mai, assume straordinaria importanza, significato, attualità.
Cassino, nota fin dall’antichità per gli importanti insediamenti di epoca romana, tra il ’43 ed il ’44, fu teatro di una delle più sanguinose battaglie della Storia moderna.
Nei primi mesi del 1944, con il sangue dei nostri concittadini e di migliaia di giovani soldati provenienti da tutto il mondo, venne scritta una delle pagine più drammatiche del secondo conflitto mondiale: americani, francesi, britannici, polacchi, neozelandesi, canadesi, indiani, fronteggiarono i nazisti in battaglie sanguinose che lasciarono sul campo migliaia di morti.
Il 15 febbraio l’Abbazia di Montecassino, fondata da S. Benedetto nel 529, faro della Cultura classica nel mondo, fu rasa al suolo dagli Alleati, per la presenza di unità tedesche nei paraggi di essa. Esattamente un mese dopo, il 15 marzo, la stessa sorte toccò alla mia Città: un bombardamento a tappeto di proporzioni enormi, polverizzò la Cassino dei nostri nonni, dei nostri padri.
Alla distruzione seguirono fame, razzie, rappresaglie, che lasciarono una ferita profonda nella comunità. La mattina del 18 maggio di quel ’44, alle ore 10.20, i soldati polacchi, al comando del generale Anders, issarono la bandiera bianca e rossa sulle rovine di Montecassino.
La guerra, così, lasciava Cassino e, sul campo, cadaveri, ordigni inesplosi, sofferenze, malaria, miserie atroci. Molti gli sfollati, i profughi, gli orfani che trovarono accoglienza e conforto nella solidarietà delle famiglie delle regioni del nord e negli aiuti internazionali, dando poi il via al “miracolo della Ricostruzione”.
Lo scorso anno, al fianco del Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, dei rappresentanti del Governo e di tutte le più alte cariche ed Autorità dei tanti Paesi che combatterono a Cassino tra il ‘43 ed il ‘44, abbiamo ricordato, con profonda commozione, quella tragica pagina della Storia. Ma, soprattutto, proprio come stiamo facendo noi oggi, qui, ad 80 anni dalle atomiche su Hiroshima e poi su Nagasaki, abbiamo celebrato il valore della Pace, l’importanza del dialogo tra i popoli e della coesistenza di culture e tradizioni diverse.
Cassino è, in Italia, emblema del martirio compiuto per la libertà e testimonianza della drammaticità della guerra, di cui oggi sono segno tangibile, sul nostro territorio, i sacrari che accolgono i Caduti dei contingenti italiani, tedeschi, britannici, francesi.
Ma Cassino è anche, e soprattutto, grazie al delicato lavoro di riconciliazione tra nazioni svolto dopo il conflitto, una Città simbolo di Pace. Quella Pace tra popoli e culture necessaria, indispensabile, oggi più di ieri, in un mondo che vede contrapporsi, tristemente, popoli che un tempo hanno convissuto in piena armonia.
Oggi questo accade a Gaza, in diversi focolai del medio Oriente, in Ucraina, in Asia, in Africa e in tanti altri Paesi tormentati da conflitti spesso “dimenticati”. Purtroppo.
Noi sindaci abbiamo il dovere di creare le condizioni per far sì che la Pace non resti mai un concetto astratto, ma diventi il punto fermo delle politiche internazionali di qualsiasi colore.
Per farlo dobbiamo necessariamente partire dalle nostre comunità locali.
Dalle scuole, dai giovani, dalle nuove generazioni.
Dobbiamo far giungere il nostro messaggio e la nostra voglia di Pace a coloro che oggi riarmano gli eserciti e pianificano guerre e bombardamenti.
Noi sindaci abbiamo il contatto più diretto, quotidiano, con i nostri concittadini, per questo dobbiamo schierarci in prima linea al loro fianco.
L’esempio dobbiamo darlo noi. Prima di chiunque altro.
A piccoli passi, con piccoli gesti quotidiani, dobbiamo partire dai nostri territori, dalle nostre città. Dobbiamo creare reti solidali e relazionali sulle quali costruire un senso di comunità sempre più forte, che faccia sentire chiunque parte di qualcosa di più grande.
Proprio come avvenuto durante la pandemia da Covid 19.
La nostra Città, così come tante realtà nel resto d’Italia e del mondo, pagò con la vita di centinaia di persone, spesso amici e parenti, il prezzo della più grande emergenza sanitaria pubblica internazionale dell’epoca moderna.
Con lo stesso spirito che contraddistinse la Ricostruzione della Cassino post bellica, la nostra comunità, in quei mesi tragici, si è mostrata unita, forte, coesa.
Ma finita l’emergenza, qualcosa è cambiato.
Nella sofferenza di quei lunghi e difficili mesi, emerse il lato umano della comunità internazionale.
Il Covid mise spalle al muro tutti: ricchi e poveri, grandi e piccoli. Nella difficoltà, estrema, in cui ci aveva ridotto quel subdolo nemico, trovammo la forza di fare fronte comune.
E visto ciò che accade oggi, nel mondo che il Covid ci dimostrò essere più piccolo di ciò che a noi appariva, dovremmo ritrovare, dentro di noi, proprio quello spirito di 5 anni fa.
Un appello va dunque ai colleghi sindaci qui presenti ma anche a quelli che non hanno ancora aderito a questo progetto internazionale. Una scelta necessaria, oggi come non mai: facciamo in modo che ogni singolo giorno del nostro mandato sia scandito da iniziative e progetti a carattere sociale, culturale, di solidarietà, che aprano le porte delle nostre città al mondo.
Solo con un lavoro giornaliero, costante, che penetri nella quotidianità delle persone, avremmo la speranza che il futuro delle nuove generazioni sia più sereno, sicuro, fecondo.
Il messaggio più importante, in questa conferenza, dobbiamo mandarlo tutti noi, oggi e ogni giorno, con forza, a voce alta:
mai più bombe su bambini, donne, civili;
mai più bombe atomiche;
mai più guerre.
grazie“.
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